sabato 9 giugno 2018

MISSIONE IMPOSSIBILE: SALVARE IL SOLDATO OPPOSITORE

In una democrazia parlamentare che si rispetti, il ruolo delle forze politiche di opposizione risulta essere centrale, oltre che indispensabile, per un corretto e proficuo confronto fra diverse visioni ed istanze su programmi e provvedimenti proposti dalle maggioranze di governo. 

Purtroppo nel nostro Paese, quantomeno a partire dal 1994, il confronto si è del tutto concentrato nella lotta (spesso falsa lotta) fra potere e contro potere, ove il primo tendeva a non riconoscere il secondo e viceversa. 

Per giungere agli ultimi dieci anni nei quali la debolezza di tale sistema ha abdicato la stessa titolarietà della rappresentanza a favore delle istituzioni economico/tecnocratiche europee. 

A partire da allora, infatti, gli stessi partiti che si erano alternati (senza alcuna fortuna) al governo, iniziarono ad unire le proprie forze contro un nuovo nemico comune: il Popolo italiano, rappresentato da quel Movimento 5 Stelle che, fin da subito, issò la bandiera della supremazia della politica sull'economia, dell'onestà contro una classe politica debosciata, corrotta ed autoreferenziale, della sovranità dei cittadini contro i poteri forti interni ed esterni al nostro Paese. 

La stessa rinnovata Lega (non più nord) di Salvini, profondamente radicata soprattutto in quel ceto medio delle regioni produttive, iniziò a dar voce all'insofferenza diffusa dei piccoli e medi imprenditori, dei commercianti, dei professionisti, degli operai, che iniziavano a morire di quell'austerity imposta da Bruxelles, e passivamente accettata da centrodestra e centrosinistra.

Il chiaro risultato elettorale che ha premiato il 4 marzo scorso entrambe questi due Movimenti, cosiddetti populisti, ha fatto sì che nascesse, inevitabilmente, l'attuale governo gialloverde.

E le opposizioni? Senza un progetto politico, senza leaders (sgonfiati e datati quelli usciti sconfitti dalle urne), senza strategia, dovranno ripensare il proprio ruolo: ma se continueranno a farlo senza capire, innanzitutto, le cause della loro sconfitta, saranno inevitabilmente marginali rispetto all'agenda della maggioranza.

Allo stato, parafrasando il titolo di un famoso film di Spielberg del 1998, appare effettivamente una missione impossibile quella di salvare il soldato oppositore.

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